Racconti Erotici > Gay & Bisex > Che scopate in quella sauna (parte 3)
Gay & Bisex

Che scopate in quella sauna (parte 3)


di divisanera
18.04.2015    |    7.834    |    6 9.8
"” Uscì dalla vasca, passando davanti Giorgio, con il pene un po’ in erezione, quasi come se gli stesse lanciando una sfida..."
Giorgio si fece una bella doccia calda, ci voleva proprio. C’erano solo due persone e in più c’era Monica che all’ultima doccia, si stava lavando, non sembrava la stessa di prima, era tranquilla, non flirtava con nessuno e non faceva movimenti che potessero far capire che stesse cercando compagnia.
Pensò che non ci fosse nessuno li intorno che la stuzzicasse e poi molte persone dopo il sesso diventano scostanti.
Giorgio continuò a godere un po’ dell’acqua calda mentre lei, finita la sua doccia, gli passò davanti e si fermò.
“Ciao bello, io vado via, mi ha proprio distrutta”. E gli scoccò un bacio a labbra aperte, poi lo guardò e mandò anche un bacio rivolto verso il pene di Giorgio. Si allontanò con l’asciugamano legato sul seno.
Era soddisfatto, compiaciuto, e stranamente neanche stanco, anzi, sentiva che avrebbe potuto continuare a scopare ad oltranza quel giorno, quell’atmosfera era troppo carica di “porcaggine”.
La cosa che più adorava.
Li vicino c’era una grande vasca idromassaggio. In quel momento c’erano solo due persone dentro e decise di rilassarsi un po’. Appoggiò l’asciugamano, ripose le ciabatte sotto una panchina ed entrò. L’acqua era calda, si sdraiò quasi completamente dentro appoggiando la testa al bordo della vasca.
“Bello vero?”
Era il ragazzo di fianco a lui a parlargli.
“Si, davvero, è veramente rilassante”. Commentò Giorgio.
Poi si guardò intorno, in realtà non aveva ancora guardato bene quel luogo, tutta l’architettura era simile alle antiche Terme romane. C’erano colonne, archi, statue di vestali. Tutto molto curato.
Solo un cartello stonava un po’ in quella scenografia cosi perfetta.
-NELLA VASCA IDROMASSAGGIO E’ VIETATA QUALSIASI FORMA DI SESSO-
Gli venne quasi da ridere.
Il ragazzo al suo fianco se ne accorse, sorrise.
“Sai, quel cartello non è sbagliato, c’è qualcuno che qui dentro si masturba, e non è assolutamente giusto”.
“Beh, immagino che non deve essere piacevole godersi l’idromassaggio mentre qualche fluido corporeo ti sfiora.”
Rispose Giorgio.
“No no, non so te, ma al limite i fluidi corporei è meglio scambiarseli in qualche altra parte, non trovi?”
Disse quel ragazzo, facendo l’occhiolino a Giorgio.
“Hai già provato tutte le stanze delle terme?” “Se non l’hai fatto, ti consiglio il bagno turco buio, è molto eccitante”.
“Veramente ancora no, ma contavo di andarci appena uscito dalla vasca.”
“Beh, guarda che ti diverti.” E poi aggiunse. “Ti diverti in tutti i sensi.”
Uscì dalla vasca, passando davanti Giorgio, con il pene un po’ in erezione, quasi come se gli stesse lanciando una sfida.
Giorgio rimase ancora qualche minuto nella vasca, ma con la coda dell’occhio guardò quel ragazzo che entrò, appunto, nel bagno turco buio.
Dopo un po’ nella vasca entrarono altri due uomini, dovevano avere all’incirca sui cinquant’anni, i due si conoscevano, infatti parlavano di alcune persone che frequentavano le terme abitualmente.
“Hai visto già Andrea oggi?”
“Veramente no, ancora non si è fatto vedere.”
Andrea? Proprio come il suo amico, per un attimo Giorgio pensò che si stessere riferendo proprio a lui, visto che era diventato un cliente assiduo, ma quanti altri Andrea dovevano esserci a Roma?
I due continuavano a parlare.
“Se quella gran puttana si fa vedere, giuro che glielo sbatto in culo oggi!”
“Fai bene, la scorsa settimana mi ha fatto un bocchino talmente bello che non ho resistito, mi ha fatto venire subito, avrei voluto scoparlo anche io invece.”
La conversazione si faceva interessante, parlavano di un certo Andrea come se fosse la più grande delle troie, chissà se veramente parlavano del suo amico.
Chiuse un istante gli occhi e sospirò, quando gli riaprì guardò ancora i due uomini davanti a lui, questi erano seduti comodamente, appoggiati con le spalle al bordo della vasca, con le braccia aperte, i corpi dolcemente cullati dall’acqua e massaggiati dalle bolle dell’idromassaggio. Abbassò un po’ lo sguardo, non poté non notare che, in puro stile “periscopio” i loro cazzi uscivano dall’acqua.
“Ammazza che nerchie.” Pensò.
Poi i due uomini si alzarono e uscirono dalla vasca, lui li seguì con la coda dell’occhio e li vide entrare nel famoso bagno turco buio.
A questo punto non restava altro che provare anche questa nuova esperienza, dentro di se sentiva che la giornata non era ancora finita e che poteva divertirsi ancora, il suo cazzo non ne aveva abbastanza e neanche la sua mente era ancora soddisfatta.
Uscì dalla vasca, infilò le ciabatte, si legò l’asciugamano in vita ed entrò.
Era caldissimo dentro, una nebbia fittissima non permetteva di capire la grandezza della stanza e neanche quante persone ci fossero dentro. Lui sapeva che almeno tre dovevano esserci, ma non riusciva a distinguere nulla.
Iniziò a camminare lentamente e con le mani avanti per paura di cadere o di inciampare in qualche gradino inaspettato. Piano piano la vista si abituò al buio, non che fosse buio completamente, c’era solo una luce che filtrava da una parete fatta di vetro opaco, ma decisamente non sufficiente a capire dove mettere le mani e soprattutto i piedi.
Riuscì a trovare dove sedersi, c’erano dei sedili di pietra ricavati nella parete, stese l’asciugamano e si sedette appoggiandosi con la schiena. La sua posa preferita, a Roma si definirebbe stare svaccato, praticamente a cosce larghe, seduto quasi con la schiena.
Cosi rimase per qualche minuto, ogni tanto si accarezzava l’uccello. Vedeva persone che entravano e uscivano, ma non aveva percepito nulla di “porco”, o almeno non ancora.
Poco dopo un uomo si sedette al suo fianco, spalancò l’asciugamano e rimase nudo a cosce aperte.
Dopo qualche istante, Giorgio, sentì il rumore di uno “smanettamento”, si girò verso l’uomo, ora riusciva a vedere meglio, lo vide in piena masturbazione, il cazzo bello largo. Si stava facendo una sega proprio di fianco a lui, e come ci dava dentro.
Le gambe si toccavano, il cazzo di Giorgio rispose prontamente a quello stimolo visivo e si indurì e iniziò anche lui a masturbarsi. L’uomo di fianco a lui gli poggiò la mano sulla coscia mentre continuava a segarsi lentamente ma con decisione.
“Si sta in pace qui, si può fare di tutto senza problemi”. Gli disse sottovoce avvicinando la testa all’orecchio.
“Si, vero, mi piace proprio qui”.
La mano dell’uomo si fece più audace, arrivò all’interno coscia di Giorgio e strinse le palle sudate e penzoloni.
“Sai io sono pure sposato, ma qui trovo divertente giocare anche fra maschi”. E afferrò il cazzo di Giorgio, scappellandolo tutto e stringendolo forte.
“Certo che hai proprio un bel cazzone”. Iniziandolo a segare. “Non se ne vedono molti di cazzi grossi qui, che dici del mio, ti piace?”
“Beh, mi pare grosso anche il tuo.” Commentò Giorgio.
“Dai segami anche tu”.
Giorgio allungò la mano, gli prese il cazzo in mano e cominciò a segarlo, le mani dei due si muovevano all’unisono, ognuno sul cazzo del vicino, si stavano masturbando reciprocamente.
L’uomo appoggiò la gamba sulla coscia di Giorgio e lascio che lui lo segasse meglio. Era eccitantissima quella scena in cui si trovava, il suo cazzo era durissimo, la mano scivolava benissimo, anche perché era bello sudato dato il posto.
“Cazzo, dai, fammi venire, voglio sborrare…” Gli disse l’uomo.
Giorgio aumentò il ritmo, l’uomo alzò leggermente il bacino puntando la cappella sopra la sua coscia e poco dopo schizzò.
“Aahh, mamma mia…”
La sborrata fu copiosa, Giorgio sentiva tutto il seme sulla sua coscia, gli colava. L’uomo si abbassò di colpo e prese a leccare tutto lo sperma che aveva fatto. Giorgio lo lasciò fare.
“Mi piace il sapore della mia sborra, cerco sempre di leccarmela dopo aver sborrato, sai?” “Vuoi venire anche tu amico?”
“Non ancora, ti ringrazio, voglio divertirmi ancora un po’ in giro.”
“Va bene, allora grazie della sborrata, magari ci vediamo in giro qui dentro dopo.” Si alzò, si legò l’asciugamano in vita e uscì dal bagno turco buio.
Giorgio rimase ancora seduto, era completamente madido di sudore, si accarezzava il petto, le cosce, il cazzo, sentiva la sua pelle morbida e aveva il cazzo durissimo, sembrava proprio un mattarello pronto per essere utilizzato. Dopo aver già sborrato due volte e in quel modo per lui era quasi un traguardo quello di essere ancora pronto per godere e far godere di nuovo.
In quel silenzio quasi irreale d’un tratto pensò che non era riuscito a capire se gli uomini che aveva visto entrare prima fossero ancora dentro, del resto ormai gli occhi si erano abituati a quel buio e riusciva a capire i contorni di quel posto. Scorse la fine di quella stanza, un piccolo arco dava verso una zona completamente buia, li proprio non si sarebbe riuscito a vedere nulla, la curiosità prese il sopravvento e si alzò, diretto in quell’antro buio.
Sentì un rumore assolutamente familiare, sembrava il suono di qualcuno che applaudiva, ma capì immediatamente che quel suono veniva prodotto da due corpi che scopavano. Lo sbattere del bacino e delle palle contro le chiappe di qualcuno.
Intruppò contro qualcuno, anzi, contro un culo peloso, cercò di aguzzare bene la vista, cosi vicino doveva assolutamente vedere cosa stesse succedendo e chi ne fossero coinvolti. La scena che riuscì a vedere fu estremamente eccitante.
Un uomo era piegato, appoggiato al muro, l’asciugamano invece che in vita era poggiato sul collo, e l’altro dietro lo montava con decisione, producendo appunto quel rumore, il tipico suono della monta.
Nessuno dei due parlava, l’uomo che era in piedi dietro, ansimava leggermente e quello che era a novanta respirava a bocca aperta, trattenendo un po’ il respiro solo quando quello lo infilava.
Giorgio era durissimo, si toccava il cazzo in continuazione, stando bene attento a non venire prima del previsto, anche se dopo quello che aveva fatto fino ad ora, di venire cosi presto non ce n’era decisamente il sentore.
“Te la vuoi montare anche tu sta vacca?” Gli disse d’un tratto quell’uomo.
“Magari!” Rispose solamente Giorgio.
L’uomo sfilò il cazzo e si scostò di fianco.
“Dai sbattigli il cazzo dentro, che a questo il cazzo piace proprio.”
Giorgio non se lo fece ripetere e, preso l’uomo per i fianchi, infilò di colpo il cazzo dentro. Il culo dell’uomo era completamente aperto, morbidissimo, sembrava quasi di scopare una figa. Giorgio iniziò a scoparlo quasi con rabbia, voleva che quel tizio godesse con il suo cazzo e l’uomo sembrava apprezzarlo parecchio in culo.
Giorgio sentiva che in quell’occasione avrebbe fatto di tutto, non c’erano più limiti alla sua fantasia, quel posto l’aveva proprio coinvolto in pieno.
L’uomo che si era scostato rimaneva di fianco a Giorgio. I movimenti del suo bacino, mentre scopava, facevano si che ogni volta che si ritraeva sbatteva con una chiappa sulla cappella dell’altro. Ad un tratto capì che quell’esperienza doveva essere completa e afferrò il cazzo dell’uomo, iniziandolo a segare.
L’uomo sembrava veramente esperto di quel luogo, si muoveva con disinvoltura e lasciava che Giorgio giocasse col suo cazzo. Mentre continuava la monta, allungò la mano davanti all’uomo che stava scopando e con sua grande sorpresa si trovò in mano un cazzo enorme, di solito, quando gli capitava di scopare maschi, notava che rimanevano con i cazzi mezzi mosci, ma quello invece era durissimo e larghissimo.
Nelle mani aveva cazzi, li stringeva avidamente mentre continuava a scopare quello di fronte a lui.
L’uomo al suo fianco gli passò dietro e iniziò a strofinare il cazzo fra le sue chiappe.
“Mmhh… che bel culetto…” e iniziò a farsi una bella spagnola fra le chiappe di Giorgio, il cazzo scivolava bene. Ogni volta che Giorgio ritraeva il cazzo dal culo dell’altro, quello che era dietro di lui spingeva e sentiva proprio bene quel palo di carne che si strofinava sopra il suo buco.
“Lo vuoi in culo pure tu, vero?” Fu l’unica frase detta dall’uomo.
Giorgio non rispose, continuava a montare l’altro con più foga e ad un tratto si allargò le chiappe con le mani. L’uomo capì immediatamente che quel movimento era più esplicativo di mille parole e puntò la cappella sul buco di Giorgio rimanendo fermo, aspetto che fosse lui a spingersi. Così fu.
Giorgio, con un movimento deciso, si ritrasse indietro e si infilò su quel cazzo duro e grosso.
La penetrazione fu immediata, il suo corpo reagì immediatamente producendogli un godimento istantaneo, aveva già preso cazzi in culo, ma quella situazione cosi carica di testosterone lo faceva godere decisamente più di altre volte.
E cosi continuarono a scopare, Giorgio in mezzo a quei due, uno lo scopava e dall’altro si faceva scopare.
Sentiva un vociare dietro di lui, improvvisamente quel piccolo luogo si era riempito di persone, l’uomo davanti a lui si tolse, Giorgio rimase per un attimo immobile e ne prese il posto; le mani appoggiate al muro, l’asciugamano appoggiato sulle spalle, a pecora, gambe larghe, il cazzo durissimo che si muoveva a ritmo dei colpi che gli infliggeva quello dietro di lui.
Ora era lui la troia della situazione, la stimolazione anale che sentiva era fortissima ed estremamente appagante, non si toccava anche se percepiva la situazione netta che qualcosa stava uscendo dal suo cazzo.
Stava godendo analmente, il cazzo che lo scopava riusciva a stimolargli anche il cazzo e stava gocciolando sperma in continuazione.
“Cazzo, che culo, ti sborro dentro troia, ti riempio di sborra, godo… godo…” e l’uomo venne nel culo di Giorgio.
“Ti ingravido!” Aggiunse.
Giorgio rimase impalato, fermo, l’uomo si tolse. Sentiva nettamente la sborra che gli colava dal culo e aveva la sensazione di essere completamente aperto e soprattutto a disposizione di chiunque ci fosse li intorno.
Sentì altre mani che gli cinsero i fianchi, lui rimase a testa bassa, voleva solo godere.
L’uomo che gli si parò dietro era quello che prima aveva montato lui.
“Adesso ti ricambio il favore.”
Entrò con decisione. Lo ficcò dentro di botto, schiacciando quasi Giorgio al muro.
Il cazzo di questo era proprio grosso, ne aveva già percepito le dimensioni quando prima lo stava stringendo in mano, ma in culo sembrava decisamente molto più voluminoso. Ed anche questo prese a montarlo. Giorgio non parlava, ansimava, il caldo del bagno turco cominciava ad essere insostenibile e il respiro si faceva sempre più difficile ma ad ogni colpo di quel cazzo, ogni volta che si faceva strada senza ritegno nel suo culo, Giorgio godeva, si piegava di più, offriva il suo buco come la più dissoluta fra le troie, la più vacca fra le vacche.
“Che bel culo che hai… dai… muovilo, che voglio sborrare.” Ed anche il secondo, pochi attimi dopo, esplose dentro Giorgio.
“Ahh, siii… sborroooo!”
Il getto fu mostruoso, riuscì a percepire almeno cinque fiotti che riempirono l’intero sfintere.
Quando lo tirò fuori si sentì solo uno sciacquettio, il cazzo mezzo moscio che usciva dal culo impregnato dalla sborra, dal succo del culo e dal sudore.
Solo a quel punto Giorgio si girò, aveva dietro di se altri quattro uomini che erano in piedi con i cazzi durissimi in mano. Uno di loro quasi gli comandò di accovacciarsi. Lo fece quasi come fosse in trance.
Subito quegli uomini lo circondarono e continuarono a masturbarsi proprio davanti e intorno la faccia di Giorgio. Vennero uno dietro l’altro, gli sborrarono sulla testa, sugli occhi, sulle guance, sul naso, sulle labbra.
L’unica cosa che gli rimaneva di fare era quella di tirare fuori la lingua e leccare tutto, quel sapore acre, salato, gli piaceva da matti, era il sapore di parecchie sborrate.
Si alzò, in realtà un po’ indolenzito ma aveva ancora il cazzo durissimo, non era ancora venuto, le sue palle non si erano svuotate di nuovo.
A quel punto avrebbe pure sborrato da solo, ma gli sembrò veramente uno spreco, dopotutto, aveva fatto godere parecchi maschi, possibile che non c’era nessun altro per sborrare?
Tornò sulla panchina di marmo, poggiò l’asciugamano e si sedette, sentiva il culo aperto, la sborra che ancora gli colava. Davanti a lui c’era un uomo in piedi di spalle, appena questo si tolse, capì che si era appena fatto fare un bocchino da uno che era seduto e riconobbe il ragazzo con cui aveva scambiato quattro chiacchiere nell’idromassaggio che si puliva le labbra come se avesse appena gustato un pasto.
Giorgio aveva il cazzo saldamente in mano, scappellato e durissimo.
Il ragazzo lo guardò e gli sorrise, si alzò, si tolse l’asciugamano e, anche lui col cazzo duro, si avvicinò a Giorgio e con un movimento rapido, si girò e si sedette su Giorgio. Si impalò completamente, chinando la testa in dietro, appoggiandola alla spalla di Giorgio.
“Ti ho visto prima prendere cazzi, mi hai fatto eccitare tantissimo, sei proprio un porco. Dammi tutto il tuo bel cazzone.”
“Si, saltami sul cazzo, dai porco, impalati sul cazzo.”
E così, appoggiandosi alle ginocchia di Giorgio, il ragazzo si impalava, sembrava quasi che avesse voluto anche le palle dentro di lui, quando andava giù, sbatteva con forza.
“Cazzo, sto per sborrare”
“Si, dai, vienimi dentro, voglio tutto il tuo succo, ingravidami porco, sborrami dentro.”
A queste parole Giorgio venne per la terza volta in quella giornata. Fu una sborrata grandiosa, nonostante tutto riuscì a farne abbastanza da riempire quel culo.
Solo quando il cazzo cominciò ad ammosciarglisi il ragazzo si tirò su, si inginocchiò davanti Giorgio e glielo prese in bocca.
“Mmhh… che buono, fammi gustare le ultime gocce”.
Giorgio rimase per un attimo inerme, pago della sborrata e delle scopate.
“Adesso ci vuole l’ennesima doccia.” Disse.
Si alzò, riprese l’asciugamano e si diresse all’uscita.
“Ciao bello e… grazie.”
“Grazie a te amico, quando vuoi.” Gli disse il ragazzo che poi prese subito in bocca un altro cazzo.
Giorgio tornò alle docce, questa volta non riusciva a guardare nessuno, non per vergogna, capirai, quella doveva averla persa già da anni, ma perché era sfinito, soddisfatto ma sfinito e temeva che se avesse incontrato qualche altro sguardo torbido, non sarebbe mai uscito da quel posto.
Rimase per quasi dieci minuti sotto la doccia, si insaponò, si sciacquò, ripeté l’operazione per almeno tre volte, voleva godersi ogni minuto.
Quasi con del rammarico tornò verso gli spogliatoi, la giornata era andata decisamente bene, ma aveva la sensazione che appena varcata l’uscita di quel posto, tutto sarebbe svanito e sarebbe tornato ad essere quello di sempre.
Si asciugò con calma, e iniziò a rivestirsi quando sentì una voce familiare arrivare dalla reception.
“Buonasera ragazzi”. Era Andrea, il suo amico.
Appena arrivò agli spogliatoi vide Giorgio.
“Ehi bello, che piacere vederti qui, finalmente hai seguito il mio consiglio. Ma vieni o vai?”
“Sto andando via Andrè, sono completamente spompato”.
“Azz… immagino che ti sia divertito allora. C’è movimento?”
“Direi proprio di si, dai, che ti diverti pure tu oggi!”
“Lo spero proprio, del resto vengo apposta.”
Giorgio aveva finito di vestirsi, mentre Andrea si era appena tolto i pantaloni, le mutande e aveva “indossato” l’asciugamano, pronto per entrare.
“Ciao bello e divertiti”. Furono le parole di Giorgio mentre usciva.
Andrea lo contraccambiò con un occhiolino ed entrò.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.8
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Che scopate in quella sauna (parte 3):

Altri Racconti Erotici in Gay & Bisex:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni